PREISTORIA IN GIOCO
Open Prehistory sul sito web dell’Istituto Italiano di Preistoria e Protostoria
a cura di Monica Piancastelli
Tra le poche e buone notizie dell’anno appena trascorso che ritengo possano interessarci vi segnalo, come archeologa e costruttrice di giocattoli della tradizione popolare che da alcuni anni si presta alla diffusione della cultura ludica, l’apertura del portale Open Prehistory sul sito web dell’Istituto Italiano di Preistoria e Protostoria con sede a Firenze. L’IIPP, fondato nel 1954 e polo di eccellenza europeo, riunisce gli enti e gli studiosi che si occupano di Archeologia preistorica in Italia. Negli ultimi anni alcuni soci e il direttivo dell’IIPP si sono domandati come rendere più fruibile, per il “grande pubblico”, le conoscenze che i ricercatori hanno raccolto fino ad oggi, in particolare sull’arte preistorica, considerando che tra i fondatori dell’IIPP vi figura Paolo Graziosi, colui che fu uno tra i maggiori studiosi di tale materia. Ne è scaturita una serie di collaborazioni, tra tecnici informatici ed archeologi, che hanno consentito di mettere in rete un’incredibile mole di pubblicazioni, riviste, filmati, archivi fotografici, fino ad oggi appannaggio quasi esclusivo degli specialisti. In particolare, va detto che una forte richiesta di materiale didattico è sempre esistita da parte di coloro che lavorano in ambito scolastico, alla luce del fatto, ahimè incontrovertibile, che il periodo della Preistoria, nonostante occupi un intervallo assai lungo nella Storia dell’Umanità, almeno tre milioni di anni, viene trattato solo in terza elementare e poi praticamente abbandonato, senza contare le misconoscenze che purtroppo continuano ad essere diffuse nei testi scolastici; ne è un esempio, assai grave ed impreciso, il disegno che mostra l’evoluzione umana partendo da una scimmia che piano piano si alza fino a divenire l’uomo moderno, secondo una linea retta.
È nato così il portale Open Prehistory, presentato proprio a febbraio 2020 (poco prima dell’inizio della pandemia!) a Firenze, in occasione del convegno di TourismA organizzato dalla rivista Archeologia Viva, in collaborazione con la Soprintendenza, l’IIPP e ad altre istituzioni pubbliche. Il nome del portale rivela già in sé l’idea di aprire la Preistoria al grande pubblico inoltre, al suo interno, si trova una sottosezione dedicata alla didattica, rivolta in particolare agli insegnanti delle Scuole primarie e delle Scuole secondarie di primo grado, denominata +Preistoria. L’intento è di divulgare, tramite il web, conoscenze e materiale didattico scaricabile. Per la prima volta vengono messi a disposizione tre volumi intitolati rispettivamente, Abitare nella Preistoria, Digging deeper! e Arte rupestre nei quali gli autori affrontano in maniera ludica e/o con proposte laboratoriali che prevedono attività manuali, argomenti che si trovano riuniti in ogni specifico volume tematico di facile consultazione per insegnanti o appassionati, comprendente una parte teorica, alcune schede riassuntive e materiali scaricabili. Gli argomenti spaziano dall’evoluzione delle strutture abitative dal Paleolitico all’età del Bronzo, con le istruzioni guidate per la realizzazione delle ricostruzioni in scala ridotta, alla conoscenza delle tappe più significative della Preistoria mondiale grazie ad un Gioco dell’Oca, fino ad un volume sull’Arte rupestre con tessere per il Gioco Memory. È una novità di un certo rilievo, anche se già da 10-15 anni alcuni ricercatori si dedicano specificatamente all’approfondimento di metodologie per una ludodidattica della Preistoria da adottare in particolare nei Musei e nelle Scuole.
Tuttavia in questi percorsi non sono mai stati utilizzati giocattoli autocostruiti eppure noi tutti sappiamo che i giocattoli della tradizione popolare hanno numerose potenzialità; costruendoli con i bambini possiamo affrontare tematiche che spaziano dalla Fisica all’Astronomia, dall’Ecologia all’Antropologia, ecc.
Partendo da questa realtà che alcuni di noi hanno sperimentato concretamente, ho realizzato giocattoli che ritengo possano rappresentare degli utili “dispositivi ludici”, opportunatamente accompagnati da immagini, per narrare di Preistoria ai bambini delle Scuole Primarie.
Ho tratto ispirazione dalle mie conoscenze di archeologa per costruirne alcuni, per la cui decorazione o forma ho attinto ad un repertorio iconografico e simbolico afferente all’arte preistorica.
Per quanto concerne la scelta del repertorio raffigurativo, questa è stata dettata dal tipo di forma del giocattolo sul quale l’immagine sarebbe stata realizzata, nonché dalla sua origine etnografica (vd. i rombi, per esempio), oppure dal soggetto ludico in sé che richiamava stessi soggetti creati dai nostri antenati (vd. il cavallino a dondolo di Vogelherd, la giostra dei cavalli di Pech Merle) oppure da motivi decorativi che avrebbero originato effetti ottici particolari (vd. i frullini di Malta e di Porto Badisco), oppure dalla forma del reperto archeologico che bene si adattava alla funzionalità del giocattolo (vd. La Dea Madre rampichino).
Il mio intento futuro è di mettere a disposizione, nel portale dell’IIPP, una dispensa con schede di costruzione scaricabili affinché operatori didattici ed insegnanti siano autonomi nella realizzazione di questi giocattoli.
Della stessa autrice vedi anche gli articoli:
– Impronte fossili di bambini in Etiopia. una scena domestica di circa 850.000 anni fa – LUNGI
– Malta preistorica – Comunità non solo di adulti ma anche di bambini – LUNGI
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