Le Feste del Diritto al gioco: condivisione di buone pratiche per coinvolgere la scuola

INDIRIZZO: aula 1, Faventia Sales, (ex Salesiani), via Don Giovanni Bosco 1 – FAENZA

Presentazione dell’evento

All’interno del vivacissimo contesto del Festival della Comunità Educante di Faenza (8-15 aprile), organizzato dalla cooperativa Kaleidos, si prevede di allestire un pomeriggio con ospiti per avviare la prima edizione del Tavolo di condivisione di buone pratiche tra soggetti che organizzano Feste del diritto al gioco in Italia. Come coinvolgere le scuole è il focus principale dell’incontro.

Sotto il coordinamento di Roberto Farnè (Professore ordinario al Dipartimento di Scienze per laQualità della Vita e Presidente della Libera Università del Gioco ) ci sarà la presenza di:

  • Ilaria Ficaroli del Comune di Carpi per la Festa del gioco di Carpi (vedi pagina facebook) – tecnologia futuro e manualità creativa;
  • Dino Mascalzoni, ex organizzatore di eventi per il Tocati’ di Verona, che tratterà di come il Tocati’ coinvolge le scuole della città ad aderire all’evento cittadino che, negli anni, ha saputo crescere e diventare l’evento di gioco di strada, piazza, parco più prestigioso d’Italia;
  • Renzo Laporta, coordinatore del progetto della Festa di celebrazione del diritto al gioco di Ravenna, giunto alla sua sesta edizione, per una Festa co-costruita (vedi www.dirittoalgioco.it), pluripremiata dall’Assemblea Regionale dell’Emilia Romagna – ConCittadini.

Sul territorio nazionale, con merito e già da anni, si stanno mettendo in atto Feste del gioco locali e cittadine.

Con la Tavola rotonda si vorrà mettere in luce quelle buone pratiche che riescono efficacemente a coinvolgere il mondo della scuola, nei suoi vari ordini e gradi, tanto nella promozione  della cultura ludica in generale, che come valide pratiche per l’arricchimento e rinforzo del curriculum scolastico.

Il confronto al Tavolo sarà centrato sulle modalità di coinvolgimento delle scuole e sui risultati della loro presenza alle feste del gioco, ciascuna con una breve introduzione sulla “cornice” (che cos’è la festa del gioco di Carpi, di Verona di Ravenna, come è scaturita, i sui principi/obiettivi  cardini) e poi in che modo si riesce a coinvolgere le scuole, vantaggi e limiti di questo, difficoltà affrontate …

Le Feste del gioco sono solitamente eventi culmine che poggiano e fanno leva su di una larga base di reti di comunità, ma la loro stessa realizzazione porta a contribuire alla costruzione di nuove reti di comunità.

Esse incidono su tematiche che allargano lo spettro del riconoscimento dei diritti della Convenzione dell’infanzia/adolescenza oltre all’art.31 (oggi, per necessità estrema, possibilmente praticato all’aperto e senza esclusioni di età, o di altri ostacoli e barriere di discriminazione al gioco), insistono sull’attuale precario e negato diritto alla mobilità ed autonomia delle nuove generazioni nell’ambiente di vita quotidiano, puntano a superiori forme di  partecipazione e protagonismo delle generazioni “in erba”, manifestano preoccupazione per la salubrità degli ambienti e puntano alla qualità della vita, vogliono risvegliare memorie d’infanzia nei grandi affinché si cessi di “rubare l’infanzia” ai/alle piccoli/e di oggi.