Giocherai nel quotidiano, correndo
You will play in the everyday, running

 Installazioni ludiche dell’artista TEMITAYO OGUNBIYI

 ACCADDE A MARZO 2020 QUANDO IL MUSEO PARTENOPEO “MADRE” – DURANTE IL LOCKDOWN COMMISSIONO’ ALL’ARTISTA UN PARCO GIOCHI INTERATTIVO CHE PERMETTERE  DI AFFRONTARE I TEMI DELLA CONTEMPORANEITÀ. Ora l’installazione è pronta e si intitola “Giocherai nel quotidiano, correndo / You will play in the everyday, running”.

E’ un parco giochi fatto di sculture interattivo che resterà aperto al pubblico fino al 2 novembre 2020. L’installazione è stata inoltre protagonista di Madre Factory 2020, progetto di inclusione della Fondazione Donnaregina, con laboratori ed attività gratuite per adulti e bambini perdurata fino all’11 luglio, attraverso l’uso degli stencil ideati da Ogunbiyi (e utilizzando strumenti eco-compatibili come pennelli a fibra naturale), i partecipanti hanno dato vita a un racconto della loro esperienza, da condividere con i visitatori del museo.

La pandemia ha portato il museo a rivedere la propria programmazione, con progetti che si pongono in stretto dialogo con i temi della contemporaneità, divenendo un laboratorio di progetti che hanno trasformato lo sguardo sulle preoccupazioni in idee all’insegna dell’inclusione sociale e dell’ecologia, indagare e raccontare insieme a con gli artisti e con le nostre comunità il momento storico che si sta vivendo. Il calendario 2020-2021 è stato riprogettato intorno all’ecologia politica e al rapporto tra comunità, territorio e la necessità di individuare valori condivisi.

Il “playground” di TEMITAYO OGUNBIYI si integra nel museo coinvolgendo il pubblico, nonostante il distanziamento sociale, rivolta ai visitatori di tutte le età, invitati a riappropriarsi di uno spazio comune dove incontrarsi, partecipare a workshop artistici e ovviamente giocare, divenendo il simbolo di questa  estate al “Madre”, trasformando il cortile del museo in un terreno di gioco e un giardino.

 Per realizzare l’opera l’artista ha lavorato a distanza con la Fonderia Nolana, e le forme delle sculture interattive ideate sono state disegnate ispirandomi a viti intrecciate, tecniche di acconciatura e all’itinerario tracciato da Google Maps tra Lagos e Napoli.

Ma fanno anche riferimento alla homemade jim (palestra costruita in casa) che l’artista ha nella sua dimora a Lagos, fatta con tubi di metallo e cemento. Molte delle piante e delle erbe selezionate per il workshop crescono sia a Lagos e sia  a Napoli, e così. Il playground e l’area del giardino rappresentano una connessione tra queste due città.
E il laboratorio invita e incoraggia le persone a trascorrere del tempo con la materia vegetale e le forme vegetali, nella speranza di rafforzare il legame che gli individui possono costruire con le altre forme della natura.

 Ci anticipi qualcosa sui prossimi progetti in programma e sulle prossime mostre? Questi progetti vedranno la partecipazione di altri musei e istituzioni italiani o stranieri?

L’artista, in una intervista, confida: “La crisi ecologica è fortemente collegata a quella sanitaria e sociale. Per affrontare queste crisi, il museo deve trasformarsi in uno spazio eterogeneo e aperto a tutti per la condivisione di idee e conoscenze e la creazione di relazioni, valori e tessuto sociale. L’arte è un campo aperto per individuare e trasmettere nuove idee”