Impronte fossili di bambini in Etiopia. una scena domestica di circa 850.000 anni fa
a cura di Monica Piancastelli
La notizia di alcuni giorni fa apparsa su alcuni quotidiani (Etiopia, giochi nell’acqua della preistoria: trovate le più antiche impronte di bimbi)del rinvenimento di impronte di giovanissimi esseri umani, risalenti a più di 850.000 anni fa, in prossimità di un corso d’acqua, a Melka Kunture in Etiopia, riporta alla ribalta una scoperta di un paio di anni fa.
In effetti le testimonianze fossili della presenza di bambini in un periodo così remoto non sono uniche. Nel 2013 nel Sud Est dell’Inghilterra, a Happisburg, furono rinvenute le più antiche impronte fossili mai attestate fuori dall’Africa, datate tra 1 milione di anni e 780.000 anni fa, attribuite ad una delle tante specie di ominini che si aggiravano per l’Europa, Homo antecessor, tra queste non solo quelle di adulti ma anche di giovani.
La differenza tra i due ritrovamenti di impronte sta nel fatto che quelle rinvenute a Melka Kunture sono molto più piccole, appartenenti a bambini forse di circa due anni. Inoltre nel primo caso, in Inghilterra, non è comprensibile che cosa stessero facendo, invece in Etiopia le orme ci dicono che i piccoli stavano accanto agli adulti nelle loro attività quotidiane di fabbricazione di utensili in pietra e durante la macellazione degli animali. Una vera e propria scena domestica!
Tuttavia queste impronte di ominini non sono le più antiche in Africa. Come dimenticare le impronte di Laetoli in Tanzania? Qui alcuni Australopiteci afarensis (ricordate Lucy scoperta negli anni ’70 del secolo scorso?) hanno lasciato le loro impronte su un deposito di fango e ceneri, ricoperto velocemente da altro materiale vulcanico, circa 3,66 milioni di anni fa.
A Laetoli, all’interno di alcune impronte di un adulto e anche lateralmente pare sia possibile scorgere le impronte di uno o una piccola ominina. Ultimamente ne sono state scoperte altre e si suppone che possano essere attribuite anche a soggetti molto giovani.
Il problema è che al tempo delle Australopitecine vi era un forte dimorfismo sessuale, come tra i gorilla, per cui le piccole impronte potrebbero essere di un soggetto adulto femmina e non di un giovanissimo o di una giovanissima.
Lucy, che aveva raggiunto uno sviluppo da adulta, era alta quanto una bambina di 6 anni di oggi!
Le impronte di Melka Kunture invece appaiono essere proprio di bambini appartenenti ad Homo erectus o a Homo heidelbergensis arcaico, in poche parole a dei nostri progenitori più prossimi, per i quali abbiamo più conoscenze grazie ad un numero maggiore di ritrovamenti.
È difficile usare termini come “bambini” o “adolescenti”, con l’accezione che diamo noi oggi, in tempi così remoti quali quelli delle Australopitecine. Ciò non significa, naturalmente, che tra i bipedi più antichi non ci fossero anche piccoli bipedi (ci saremmo estinti!) ma, allo stato attuale delle conoscenze, non è possibile dire molto.
Una cosa è certa: in Etiopia giovani individui di Homo erectus o di Homo heidelbergensis hanno lasciato tracce della loro esistenza in prossimità delle impronte degli adulti.
Le loro modalità di apprendimento dovevano essere molto simili a quelle dei bambini e delle bambine di oggi: guardavano “i grandi”, ascoltavano, facevano, copiavano, esploravano.
Certo non potevano essere lasciati a casa con la babysitter, dovevano seguire i genitori che molto probabilmente esercitavano una minore supervisione e questo li responsabilizzava prima, se non altro per la continua selezione naturale dei meno attenti e capaci tra loro.
Un quadro dell’infanzia molto differente da quello riscontrabile nel mondo occidentale, come si evince anche da confronti etnografici con popolazioni attuali che vivono allo stadio della preistoria, seppure non paragonabile esattamente a età così antiche.
Vorrei ricordare che quando Homo sapiens camminava sulla Terra non era affatto solo, altre 4 specie di ominini infatti coesistevano con noi in varie parti del continente Euroasiatico e africano, almeno fino a 40.000 anni fa: Homo neanderthalensis, Homo erectus, Homo di Denisova (Siberia), Homo floresiensis (Indonesia). Non eravamo affatto soli, sebbene distanti geograficamente!
Chissà quante impronte di bambini e bambine di ominini estinti aspettano di essere scoperte!