IL GIOCO NON SI ARRESTA – la ricerca
Con il presente articolo si racconta di un programma di attività estivo votato al gioco, nell’intenzione di stimolare dibattito e confronto con quanti sono sulla “frontiera”, e non si accontentano delle norme e promuovo il diritto al gioco di qualità nonostante l’emergenza
Di Renzo Laporta – agosto 2020 – [email protected]
IL CONTESTO E LE TRE AZIONI DEL PROGRAMMA
Il programma di attività “Il gioco non si arresta!” è stato sviluppato a conseguenza della cancellazione del progetto della “Festa del diritto al gioco di Ravenna”, causa emergenza sanitaria in corso.
Prime azioni – Progettato ad inizio maggio con le Istituzioni comunali – Assessorato Pubblica Istruzione e Infanzia, ha preso avvio con un webinar pubblico del 29 maggio pomeriggio dal titolo “Celebrare il diritto al gioco al tempo del Covid 19” (1); quest’azione è stata anticipata e seguita da alcuni focus group online con il personale appartenente a servizi locali e di settori diversi, tutti dedicati all’infanzia bambini e adolescenza e le attività ludiche, e sempre in presenza di referenti dell’area pediatrica.
Quest’insieme di azioni ha contribuito a dare risposte soprattutto per quegli operatori che da li a breve avrebbero avviato le diverse tipologie di CRE, raccogliere da loro i quesiti, indirizzare bene le informazioni di carattere sanitario in congiunzione con i limiti e le possibilità dell’attività ludica, ascoltare preoccupazioni, incertezze frustrazioni, soprattutto attivare uno scambio e condivisione di buone pratiche con chi già era in essere o in procinto di applicare i nuovi protocolli Regionali. La presenza di due stimati pediatri dell’Associazione Culturale Pediatri locali e dell’Ass. Dalla parte dei minori ha contribuito a infondere serenità e coraggio: infatti i CRE erano considerati un ottimo avamposto che avrebbe consegnato valide indicazioni anche per la riapertura della scuola.
Seconda azione – Poi, in previsione degli interventi diretti nel territorio volti ad arricchire quanto già si stava organizzando, come CRE ed altro di simile, si è anche dato corso alla realizzazione di tutorial di promozione del giocattolo auto costruito (con materiale povero e strumenti accessibili) e del gioco creativo con questi giocattoli, sia in forma di video che in forma di schede. (2) A supporto di questa azione ha concorso l’utilizzo di fondi accantonati dal Premio dell’Assemblea Legislativa della Regione Emilia Romagna, progetto ConCittadini 2019/2020.
Terza azione – Con i giocattoli presentati nei video tutorial si sono realizzati una trentina di interventi nel territorio, in situazioni diversificate (CRE, eventi pubblici in parchi cittadini, centri di aggregazione informale), grazie alla costruzione di un Team di lavoro (di cui fanno parte Primo Fornaciari, Stefano Tedioli, Martina Ferraro, Caterina Morigi e Sabina Morgagni, tutti componenti dell’Ass. Lucertola Ludens), tutte con il comune denominatore della promozione della socializzazione e del gioco nel tempo libero dei bambini/e. L’arricchimento che si è portato con il programma “il gioco non si arresta” ha avuto l’intenzione di favorire la partecipazione da protagonisti del loro fare ed ideare ludico, accettando la sfida delle condizioni imposte dalle norme dell’emergenza sanitaria.
In sintesi, costruirsi i propri giocattoli e giocare in modo vario ed anche originale con gli stessi, stimolando l’incontro e confronto con sé, l’altro/a l’ambiente.
L’ispirazione di questa proposta di arricchimento è stata oggetto di precedenti progetti (denominati: La corporeità dei giocattoli del “fai da te”) (3), ed un adattamento conseguente alla situazione sanitaria contingente.
La ricerca si inserisce in quest’ultima azione, ed è centrata sulle “condizioni facilitanti il gioco creativo” intenzionalmente portate dall’adulto, e sarà l’oggetto principale dell’articolo, coadiuvato dalle immagini in sequenza di tre Presentazioni per immagini più una (Bottle scoopers, la Cometa volante, l’Equilibrista Turacciolo, e la Girandola da corsa), che portano ulteriore testo esplicativo.
IL LABORATORIO E LA RICERCA
Ogni intervento si è realizzato con gruppi a numero circoscritto di bambini/e (non oltre 10), prevedendo una durata massima di 90 / 100 minuti, e comprendendo inizialmente le attività:
- del laboratorio di costruzione del giocattolo (ricorrendo a materiali di riutilizzo, facilmente reperibili nel quotidiano e strumenti accessibili, non costosi), con un adulto che adotta un prevalente “ruolo di conduzione e trasmissione”;
- e poi passando da una fase di “gioco libero” ed esplorativo, sperimentale, solitamente individuale (dove si raffinano competenze motorie di base per padroneggiare il giocattolo),
- approdare al “gioco di ricerca” in cui l’adulto assume un “carattere facilitante”, che stimola la generazione di giochi, l’ideazione di modalità originali di giocare con il giocattolo appena costruito.
La prima sviluppata solitamente al coperto, raramente al chiuso (eccetto che per condizioni meteorologiche avverse, o in un caso per l’organizzazione dello specifico CRE), per una durata dai 30 ai 45 minuti; le seconde sempre all’aperto (con una durata di un tempo tra i 10 minuti e i 30 minuti).
PRESENTAZIONE 1 costruire e giocare con i Bottle scoopers





Scarica la presentazione 1 bottle scoopers (in formato PDF).
L’impegno della documentazione si è soffermato prevalentemente sugli esisti della “facilitazione”, sulla progressiva creatività espressa dai bambini/e nel giocare con i giocattoli costruiti e nell’assumere stimoli esterni, sotto forma di materiali da integrare volontariamente nel gioco oppure situazioni stimolo loro proposte dall’adulto. Niente di particolarmente “speciale”, che richieda particolari competenze, certo tutto questo fa leva sulla sua propensione a “promuovere il gioco per il gioco”.
C’è da notare che la facilitazione non è stata possibile realizzarla allo stesso modo (ed in forma “ideale”) in ogni contesto di intervento; prevalentemente sono stati degli “assaggi” di facilitazione alla promozione della creatività.
“Assaggi” che, visti i risultati, comunque di qualità e rispondenti all’obiettivo, che permettono di intravvedere una proposta trasferibile in altri contesti educativi e formali, quali quelli scolastici o del gioco motorio pre sportivo.
Rispetto a quanto preventivato, si desiderava applicare più sistematico e meno “mordi e fuggi”, in questo restano ancora molte le situazioni pianificate per stimolare la creatività che non sono state pienamente sperimentate (e se ne farà elenco); inoltre, la scelta dei 4 giocattoli da costruire è stata fatta anche nella direzione di indurre – attraverso di essi – il gioco all’aperto e a distanza, senza impedire le relazioni tra le persone e questo si è verificato.
Se vi sono dei motivi da annoverare si può elencare che:
– a volte l’intervento era “costretto” nei tempi ed esigenze dei CRE, lasciando prevalentemente il tempo idoneo per il laboratorio del costruire ed un pò di tempo libero per giocare con il giocattolo costruito in forma spontanea;
– questo coincideva diverse volte con l’osservazione che il gruppo dei partecipanti dimostrava un gran desiderio e soddisfazione piene già con il gioco libero con il giocattolo, attività libera che prendeva tutto il restante tempo disponibile dell’intervento;
– soprattutto perché ogni intervento era un episodio a se, e anche se si ritornava nello stesso contesto per due, tre, quattro volte ogni volta l’adulto portava un giocattolo nuovo da costruire;
– in due casi non vi era un particolare sintonia di relazione con gli animatori del luogo, per cui si evitava di documentare l’attività;
– con la realizzazione dei focus group e del webinar in presenza dei pediatri ed altre importanti ed esperte figure della ricerca sul gioco e le relazioni dei minorenni con se stessi/e gli altri/e ed il mondo, ha permesso di mettere bene a fuoco che, se c’è una cosa di cui i bambini/e fuori dal lockdown hanno estrema necessità, è il gioco e la vita all’aria aperta, nel “verde” e in condizioni di non stress, di facilitazione dell’autonomia ed indipendenza, di non assidua presenza dell’adulto, con tutte le buon intenzioni che esso può avere nell’arricchire la crescita e sviluppo dei minorenni, assicurando sicurezza ed affetto.
LA FACILITAZIONE ALLA CREATIVITA’
Dopo una fase di gioco libero, l’adulto ha agito la sua facilitazione prevalentemente con interventi verbali diretti ai/le singoli/e in gioco con il giocattolo, oppure verso delle coppie in gioco, o piccoli gruppi di bambini/e che erano già tra di loro in interazione ludica.
Solo qualche volta la “facilitazione” è iniziata dopo avere raggruppato tutti i presenti in un cerchio e spiegato/consegnato loro “il compito di ricerca” (modalità che si considera ideale “ideale”).
Si è agito così perchè le situazioni ricreative incontrate portavano a questo, ad avere un adulto facilitatore che va verso i/le bambini/e la dove loro stanno giocando, e vi porta una novità da integrare nel gioco in corso solo se lo si desidera volontariamente (in forma di materiale, situazioni problematizzanti, un impegno personale nella facilitazione).
Si consegnava “uno compito” che, nelle intenzione dell’adulto, serviva a stimolare interazione collaborativa e creatività di carattere prevalente ideo-motoria (inventare giochi di movimento), possibilmente restando nella cornice sanitaria predeterminata, a tutti nota, e comunque che poteva necessitare “richiami” ad essa, senza che ciò diventi un impegno stressante la natura dell’infanzia, fanciullezza e pre-adolescenza incontrata.
PRESENTAZIONE 2 – costruire e giocare con le Comete








Scarica la presentazione 2 Cometa volante (in formato PDF).
STIMOLI
Nella ricerca del materiale da consegnare ai giocatori si è fatta una preventiva ricognizione tra ciò che “l’adulto facilitatore” aveva già utilizzato in passato, e che in qualche modo poteva condizionare l’azione ludica “ponendo la distanza”, senza che questo arrivi ad impedire l‘interazione. Per questo sono state scelte le corde (con diametro almeno di un centimetro) lunghe non più di due metri, le lenzuola a due piazze, i cerchi di plastica con diametro 60 centimetri.
Questo materiale veniva consegnato in modo oculato, associato allo specifico giocattolo, per motivi di tempo raramente si è operata l’aggiunta di un materiale ad un altro.
Solo parte delle situazioni problematizzanti (o compiti di ricerca) ideati sono stati sperimentati e documentati, e portati a termine dai giocatori coinvolti se vi era il piacere, la motivazione interna a “fare ed ideare assieme all’altro/a”.
- Iter, progressioni nella dinamica delle relazioni, che dal gioco individuale con il giocattolo si passa a quello di coppia, gruppetto eventualmente di squadra (può essere lo stesso gioco che coinvolge tutti/e, oppure e ogni volta che il gruppetto si allarga, chiedere di sommare/interrelare giochi diversi, mantenendo la distanza). E’ questo il caso della sequenza illustrata nella Presentazione 1 Bottle scoopers (dalla terza alla quinta immagine), che dal gioco individuale/di coppia – su invito dell’adulto – è passato a quello nominato “Torello”, in cui le regole sono stare tutto frutto di transazioni, e sperimentazioni per prove ed errori, del gruppo.
- Consegnare del materiale alle coppie in gioco, inizialmente presentandolo già posizionato a terra e richiedendo di provare ad inventare giochi a partire da questa posizione; poi liberare tutti dal vincolo, invitando ad usare una o più cose come si desidera, per ideare altri modi di giocare. La prima parte è illustrata nella sequenza dalla quarta alla quinta immagine della Presentazione 2 Cometa volante; poi, tolto il vincolo, sono le immagini dalla sesta alla ottava della medesima Presentazione.
- Circoscrivendo l’attenzione sul corpo, progressivamente i componenti del gruppo sono viene invitati a muoversi sempre di più , acquisendo più controllo e padronanza dell’oggetto che si maneggia fino a conquistare più spazio, usando parti dell’ambiente e usando materiali. Questa progressione “dal centro alla periferia” è molto evidente nella Presentazione 3 Equilibrista Turacciolo,
Nella Presentazione si evidenzia il passaggio che da seduti si passa a giocare in piedi e poi ad aggiungere il movimento nelle diverse direzioni, a cercare diverse parti del corpo da coinvolgere nella relazione con l’oggetto, ed associare questo con il movimento, a moltiplicare la quantità degli Equilibristi Turacciolo che è possibile controllare in su di un corpo solo. L’ambiente che si abita può offrire spunti di gioco, cercando altre “punte” e promontori” su cui appoggiare il giocattolo, una sedia da superare come un ostacolo. - Consegnare una o più corde, più materiale ancora per costruire percorsi anche in autonomia dall’ideazione dell’adulto, per invitare allo scambio di questi percorsi tra coppie e piccoli gruppi che li realizzano per farli provare agli latri dopo che si sono assicurati che “funzionano”. E poi ancora nei percorsi possono nascere competizioni individuali o di squadra.
E’ evidente che quanto scritto non sono “ricette”, c’è modo e modo di dire e proporre novità a chi non si conosce ed incontra in estemporanea, sicuramente si deve avere pre-acquisito la loro fiducia, e possibilmente la stima del “maestro”, l’autorevolezza, e magari la simpatia. Avere efficacemente insegnato al gruppetto al costruzione di “un giocattolo che funziona” è un ottimo passo verso questa relazione positiva capace di tessere anche un’atmosfera ludica (nel rispetto reciproco ci si vuole divertire assieme, ciascuno nel suo ruolo), anche se tutto ciò accade in una breve lunghezza temporale, può lasciare un forte impatto sui bambini/e.
E se è il caso, non ci si nega a giocare assieme ai bambini/e, sicuramente ogni volta che si osserva che qualcuno è escluso, e serve avviare chi sembra più titubante; per poi “passare” la relazione da adulto con il bambino specifico, ad una situazione più socializzante, quale il triangolo adulto, bambino più un altro bambino; fino a togliersi.
L’impegno alla facilitazione è stato diretto a “sviluppare il gioco per il gioco”, ed è consistito in:
– offrire tempo e spazio, interesse vivo rivolto a quanto stava accadendo, per il gioco libero con il giocattolo appena costruito
– consegnare materiale aggiuntivo con l’invito ad integrare lo stesso nel gioco
– costruire semplici situazioni nuove di gioco con l’aggiunta di materiale, ma non così strane e fuori dalla norma
– intervenire con stimoli o domande aperte verbali volte a stimolare il “… cos’altro si potrebbe fare con …”
– partecipare al gioco ed arricchirlo con novità che si aggiungono integrano con quanto era già in atto
– esserci ogni qualvolta si rilevava la necessità di un intervento di mediazione
– generare situazioni di scambio e condivisione delle idee di gioco, chiedendo di mostrare gli altri/e il gioco inventato
PRESENTAZIONE 3 costruire e giocare con l’Equilibrista Turacciolo










Scarica la presentazione 3 Equilibrista Turacciolo (in formato PDF).
RISULTATI
In ogni caso, raccolti i risultati – che sono anche mostrati con delle foto (a cui sono stati associati testi descrittivi) in successione – si può affermare che, anche in condizione di emergenza sanitaria in cui si impone una speciale cornice di regole (distanziamento fisico e uso delle mascherine al chiuso, piccoli gruppi sempre uguali, separati in territori predeterminati, sanificazione di oggetti e mani) è possibile che il gioco non si arresti, che mantenga la sua vena gioiosa e creativa, di ricerca, volta alla sfida verso se stessi/e gli altri ed il mondo e che opportuni piccoli interventi dell’adulto – predisposto ad adottare un ruolo di facilitazione – possono contribuire stimolare tanto la gioia di giocare assieme e tanto la creatività del giocare individuale, di coppia, di piccolo gruppo, di grande gruppo e squadra.
Considero questi risultati particolarmente utili per quando ci sarà la ripresa della scuola – soprattutto per la primaria, al fine di stimolare con essa anche la ripresa puntuale delle attività di educazione motoria scolastica, parte integrante del curriculum.
Non tutto di quanto si sarebbe voluto documentare è stato documentato con foto, per varie ragioni. Comunque, le immagini di bambini/e in gioco non permettono di riconoscere le identità.
PRESENTAZIONE 4 costruire e giocare con le Girandole




Scarica presentazione 4 Girandola da corsa (in formato PDF).
Note
1 – link interno, ma la registrazione è possibile trovarla anche sulla pagina Youtube del Comune di Ravenna oppure sul sito internet Dirittoalgioco.it
2 – si riporta il link alla pagina del sito web Oasi31 del Comune di Ravenna, piattaforma a supporto delle attività educative e ricreative
3 – 3 – la proposta della Corporeità dei giocattoli ha un primo link diretto alla pagina di Dirittoalgioco.it, un secondo link verso una proposta formativa per adulti, (che ha avuto diverse occasioni di realizzazione tra cui con il CONI Marche)
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